Comincia alla grande l’Eurolega dell'Armani che supera 89-82 il Maccabi Tel Aviv, finalista 2011 del torneoComincia alla grande l’Eurolega di Milano che supera 89-82 il Maccabi Tel Aviv, finalista uscente del torneo, e completa la perfetta due giorni italiana dopo i successi di Siena a Kazan e di Cantù col Nancy. La stagione europea di Milano ricomincia, 10 mesi dopo la lugubre notte di Biella in cui il Valencia spense le ambizioni di Top 16 dell’Olimpia, con uno degli avversari più quotati e più tradizionali: gli israeliani che alle Tracer e Philips di allora contese senza fortuna i titoli continentali del 1987 a Losanna e del 1988 a Gand. Scariolo deve rinunciare all’influenzato Mancinelli, Blatt invece recupera l’acciaccato Jordan Farmar, il rinforzo Nba del club in periodo di lockout.
Bourousis, 13 punti e 10 rimbalzi. Ciam/CastA TUTTA VELOCITÀ — Si inizia a tutta velocità, pure troppo, e dopo meno di 3 minuti alla faccia della timidezza le due squadre hanno già preso 13 tiri e ne hanno segnato uno solo (Bourousis). La sfida tra i due centri greci è notevole: tanti centimetri e tanti chili per Bourousis, qualche centimetro in meno e diversi chili in più (150 circa) per Baby Shaq Schortsanitis: l’ellenico di casa Olimpia ha la meglio in avvio e, spiegando pick & roll con Cook, segna tutti i punti di Milano nel 9-5 al 6’. Il Maccabi gioca tutti i palloni si Big Sofo che alterna ingenuità a magate e che però offre tiri d’oro ai compagni quando riesce a spezzare i raddoppi. Papaloukas al posto di Farmar è manna per gli israeliani che infilano un 12-0 per finire il primo quarto avanti 19-14.
IN RODAGGIO — Squadre nuove che devono ancora conoscersi, ma talento complessivo immenso e quindi fioccano le giocate individuali: quelle di Hairston, che uniscono spettacolarità a efficacia, si notano più delle altre e una sua tripla vale il sorpasso EA7 sul 29-27. Chi stenta invece è Gallinari che si schianta più volte contro la difesa del Maccabi e che trova la strada del canestro dal campo solo al 19’. Gli ultimi guizzi del tempo però sono quasi tutti suoi e al riposo Milano conduce 41-38 nonostante gli zero punti della coppia di guardie titolare Cook-Nicholas e i dieci falli spesi dalla batteria di lunghi per contrastare l’agilità nell’area pitturata dei pari ruolo avversari.
SCATTO MILANO — Bourousis riprende il ritmo del primo quarto (9p+7r), Hairston continua a risultare imprendibile per chiunque e quando si sblocca Nicholas l’EA7 arriva al +11 dopo 26’. Eliyahu, che l’a.d. Olimpia Pascucci fece scegliere da Houston quando era loro scout europeo, è l’unico baluardo Maccabi ma è troppo poco perché la palla nelle mani biancorosse si muove con una fluidità e una naturalezza inedita. Al 30’ siamo 65-52 con Hairston che impazza ovunque: coi dovuti paragoni sembra di vedere una versione ridotta di Julius Erving che con la sua classe tra gli anni Settanta e Ottanta fece innamorare della pallacanestro milioni di giovani. Bello da vedere e tremendamente efficace.
LA CLASSE DEL GALLO — Sembra quasi una cavalcata trionfale, ma sul più bello qualcosa si inceppa. Un paio di tiri sul ferro, un paio di distrazioni offensive e due triple di Blu a cui fa seguito un gioco da tre punti dell’ineffabile Papaloukas valgono il 71-65 con 7 minuti da giocare. Ancora Blu per il -4 Maccabi, ma nel momento più difficile ecco la classe del Gallo che dall’angolo infila la tripla del campione. Cook riallarga il margine di sicurezza e dopo è una gara a chi sbaglia più buoni tiri. A 1’51” dalla fine Papaloukas in lunetta accorcia a 79-74, Cook mette due liberi e poi riecco Hairston con una stoppata, il successivo recupero e l’assist a Rocca per l’83-74. Finisce col Forum in piedi ad applaudire: Pesaro è già dimenticata, Bologna (domenica alle 18.15) è dietro l’angolo e anche senza Kobe Bryant sarà un grande spettacolo.
Milano: Hairston 25, Gallinari 22, Bourousis 13
Tel Aviv: Eliyahu 23, Blu 16, Papaloukas 13.
